Spiedì su RAI Sport e Billiard Channel

Spiedì srl
Ascolta l'intero Articolo
Getting your Trinity Audio player ready...

Una comunicazione integrata che diffonde il brand Spiedì in Italia e nel mondo.

Nove milioni di impressioni e oltre un milione e 200 mila visualizzazioni in TV e nei social network per la nuova campagna pubblicitaria di Spiedì, lanciata in occasione del 44° Gran Premio di Goriziana di Saint-Vincent.

Sponsor della FISBB, Federazione Italiana Sport Biliardo e Bowling, Spiedì ha trasmesso e pubblicato i suoi spot pubblicitari sia in diretta che in on-demand su RAI Sport, RAI Play e Billiard Channel. Ma il nuovo anno continua con numerosi passaggi TV durante i campionati del National Billiard Challenge.

Spiedì viene così vista in tutta Italia, ma anche in Argentina, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Brasile, Russia, Stati Uniti e in altri importanti paesi. 

I canali settoriali e targettizzati per interessi, come nel caso di RAI Sport e Billiard Channel, consentono di tenere i telespettatori sportivi e gli utenti web coinvolti attivamente. Un pubblico che, come dimostrano i report televisivi, mantiene alto l’indice di ascolto.

Se parliamo, invece, dei follower sui social network, la garanzia di divulgazione si è dimostrata nella durata media di visualizzazione dei video, che superano i 18 minuti per singolo utente. Un tempo difficile da raggiungere solitamente sui canali social, visti i ritmi frenetici dei fruitori web, che spesso si aggira ai 2 secondi di attenzione.

Una propensione molto alta nel lasciarsi guidare dai consiglio per l’acquisto che assicura agli spot di Spiedì una visibilità mirata.

Spot TV Spiedì

Condividi sui SOCIAL
Segui:
La storia di Spiedì ha una data ufficiale, marzo 1987, e una data non ufficiale, metà ‘800, prima dell’Unità d’Italia. Tra i due periodi corre oltre un secolo. Quattro generazioni. I bisnonni di Roberto e Marino, a Torre de’ Passeri, l’antica Turris Passum, letteralmente Torre del Passo, aprono una macelleria che pare un azzardo perché quasi tutte le famiglie di quell’epoca, oltre a coltivare i campi, allevavano animali e potevano essere considerate autosufficienti. Invece no. Perché nella bottega di Mastro Di Domenico c’era una scelta così ampia di carne da poter soddisfare tutti i gusti. Uno dei figli del fondatore, Marino, ha le stimmate del commerciante ed eredita l’attività.
Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *